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Rientro in città senza stress: come affrontare il cambio di ritmo dopo le vacanze
10 set 2025

Rientro in città senza stress: come affrontare il cambio di ritmo dopo le vacanze

Il rientro in città dopo un periodo di vacanza è un vero e proprio trauma per il nostro organismo, un evento fisiologico che va gestito con la stessa attenzione con cui ci si prepara alla partenza. Il corpo e la mente hanno adottato un nuovo ritmo, scandito da orari naturali, da pasti lunghi e conviviali, da un’assenza di pressione che ha permesso al sistema nervoso di abbassare definitivamente la guardia. Riportare questo sistema in equilibrio, forzandolo nuovamente negli schemi cittadini fatti di scadenze, traffico e rumore, richiede una strategia.

La buona notizia è che possiamo affrontare questa transizione senza farci travolgere dall’ansia e dalla stanchezza, applicando alcuni principi che derivano dalla medicina integrata e dalla psiconeuroendocrinoimmunologia. Durante le vacanze, il nostro corpo ha probabilmente ridotto la produzione di cortisolo, l’ormone dello stress, a picchi più fisiologici e naturali. Il sonno è stato regolato dalla melatonina prodotta in risposta al ciclo naturale luce-buio, piuttosto che soppressa dagli schermi luminosi. Il sistema nervoso parasimpatico, quello deputato al riposo, ha avuto il sopravvento su quello simpatico, responsabile della reazione “lotta o fuggi”. Riprendere bruscamente le vecchie abitudini significa chiedere a questi sistemi di invertire la rotta in pochi istanti, come pretendere di fare una inversione a U con una nave da crociera.

L’errore più comune è quello di tuffarsi a capofitto nella to-do list dal primo minuto, riempiendo ogni spazio vuoto con un’attività, come per recuperare il tempo perduto. Questo approccio è controproducente e innesca un circolo vizioso di pressione e frustrazione. Invece di buttarti subito nel caos, programma un ammortizzatore, un cuscinetto di tempo tra la fine della vacanza e la piena operatività. Se possibile, rientra un giorno o due prima del dovuto, concedendoti uno spazio di decompressione domestica. Questi giorni non vanno riempiti di commissioni o di pulizie frenetiche, ma dedicati a un riadattamento graduale. Sfrutta questo tempo per riordinare lentamente la casa, disfare la valigia con calma, fare una spesa sana e preparare forse un solo pasto che ami particolarmente. È un rituale di riconnessione con il tuo spazio, che aiuta la mente a recepire il messaggio che si sta tornando a casa e non semplicemente al dovere.

La notte prima del primo vero giorno di lavoro è spesso la più critica. La mente inizia a correre, anticipando gli impegni, e il sonno può farsi difficile. Qui, l’igiene del sonno diventa una medicina preventiva fondamentale: spegni tutti gli schermi almeno novanta minuti prima di coricarti. La luce blu emessa da smartphone e tablet inibisce la produzione di melatonina, ingannando il cervello e convincendolo che sia ancora giorno. Crea invece una routine serale come un bagno caldo, della musica tranquilla, dieci minuti di lettura di un libro cartaceo, una tisana calda a base di camomilla, melissa o passiflora. Questi gesti sono segnali potenti che comunicano al sistema nervoso che è il momento di prepararsi al riposo.

Dopo gli eccessi estivi, o semplicemente un’alimentazione diversa, il corpo potrebbe essere appesantito e infiammato. Non cadere nella trappola del digiuno punitivo o delle diete drastiche, perché non sarebbe altro che un ulteriore stress. Punta invece a reidratarti a fondo, bevendo molta acqua, e a reintegrare micronutrienti preziosi attraverso verdura a foglia verde, frutta di stagione e pasti leggeri ma ricchi di fibre e proteine di qualità.

Per quanto riguarda il lavoro, la strategia vincente è la pianificazione intelligente. Il primo giorno, evita di schedulare meeting importanti o compiti che richiedono un’altissima concentrazione. È realistico aspettarsi che la produttività non sia al suo picco massimo, prenditi invece del tempo per riordinare la posta elettronica, fare un piano delle priorità per la settimana, riordinare la scrivania. Inizia con compiti piccoli e di media difficoltà, che ti diano la soddisfazione di spuntarli da una lista senza richiedere uno sforzo titanico. Questo approccio incrementale costruisce slancio e fiducia, invece di farti sentire sopraffatto già dalle prime ore.

È fondamentale, infine, preservare una piccola parte di quella mentalità vacanziera e integrarla nella tua vita cittadina. Cosa ti piaceva così tanto delle tue vacanze? Era la lentezza? Il fatto di non guardare l’orologio? Il piacere di un pasto consumato senza fretta? La camminata all’aria aperta? Questi elementi non sono confinati alla località di villeggiatura, ma puoi trovarli anche in città, se li cerchi con intenzione. Potresti impegnarti a cenare senza televisione accesa, masticando lentamente, potresti ritagliarti venti minuti per una passeggiata nel parco più vicino nel weekend, o semplicemente sederti su una panchina a osservare il mondo andare, senza uno scopo. Questi non sono momenti di ozio, sono sessioni di regolazione del sistema nervoso, una prescrizione medica per il tuo benessere a lungo termine.

Il rientro può essere l’inizio di un nuovo capitolo in cui puoi applicare le lezioni di lentezza e di ascolto che le vacanze ti hanno insegnato. È un’opportunità per ripensare le tue routine e integrare quelle abitudini che ti fanno stare bene in modo duraturo, costruendo una vita cittadina meno stressante.