Insonnia: come tornare a dormire

L’insonnia è un disturbo del sonno tanto comune quanto debilitante, che colpisce circa un terzo della popolazione mondiale. Si manifesta con la difficoltà ad addormentarsi, a mantenere il sonno durante la notte o a riaddormentarsi dopo un risveglio. Questo disturbo può compromettere seriamente la qualità della vita, rendendo faticosa anche la gestione della routine quotidiana.

Tipologie e durata dell’insonnia

Esistono diverse forme di insonnia, che si distinguono sia per le modalità con cui si presentano, sia per la loro durata nel tempo. L’insonnia iniziale si manifesta con difficoltà ad addormentarsi, quella intermittente con frequenti risvegli notturni, mentre l’insonnia terminale si verifica quando ci si sveglia nel cuore della notte senza riuscire più a prendere sonno.

Anche la durata del disturbo varia: l’insonnia transiente è temporanea e spesso legata a fattori come jet lag, stress o cambiamenti ambientali. L’insonnia acuta si protrae per alcune settimane, mentre quella cronica dura oltre un mese ed è spesso un campanello d’allarme di altre patologie.

Le cause dell’insonnia

A favorire questo disturbo del sonno possono essere diversi fattori: stress, ansia, depressione, consumo eccessivo di sostanze stimolanti come caffeina, alcol e nicotina, ma anche turni di lavoro notturno, jet lag, allergie o la presenza di altri disturbi del sonno. Qualunque sia la causa, l’impatto sulla vita quotidiana è evidente.

I sintomi più comuni

Chi soffre di insonnia può avvertire una costante sensazione di stanchezza e irritabilità, difficoltà di concentrazione e apprendimento, vuoti di memoria, apatia e, in alcuni casi, disturbi psicologici più importanti.

Come affrontare l’insonnia

Per contrastare l’insonnia, è fondamentale ristabilire un equilibrio nella routine quotidiana e adottare uno stile di vita più sano e rilassato. Evitare lo stress, andare a letto e svegliarsi sempre alla stessa ora, limitare l’uso di sostanze eccitanti prima di dormire e creare un ambiente favorevole al riposo sono tutte abitudini utili. Anche un bagno caldo, tecniche di rilassamento come lo yoga e la respirazione profonda possono aiutare.

Dormire su un materasso comodo, regolare la temperatura della stanza e limitare i rumori sono ulteriori accorgimenti per migliorare la qualità del sonno. Meglio evitare cene abbondanti o cibi elaborati la sera, che possono interferire con la digestione e disturbare il riposo.

I rimedi naturali e farmacologici

Esistono anche rimedi naturali che possono favorire il rilassamento: infusi di camomilla, melissa, passiflora, valeriana, tiglio, melatonina o biancospino sono tra i più noti, anche l’aroma della lavanda, diffuso nella stanza o applicato sul cuscino, ha un effetto calmante.

Quando però il disturbo si protrae nel tempo o diventa invalidante, è indispensabile consultare il medico. In alcuni casi, infatti, potrebbe essere necessario ricorrere a una terapia farmacologica a base di benzodiazepine come Lorazepam, Diazepam, Alprazolam e altri. Tuttavia, questi farmaci devono essere prescritti con attenzione e non devono essere assunti per periodi prolungati, per evitare il rischio di assuefazione o dipendenza.